Recupero delle acque meteoriche – Quando Conviene un Sistema di Recupero Acqua Piovana
L’acqua è un bene prezioso, fondamentale per la nostra esistenza ma, purtroppo, non rappresenta un patrimonio inesauribile. In Italia la maggioranza dei prelievi idrici è assorbita in prima istanza dall’agricoltura e successivamente anche dal consumo umano e dall’industria.
I cambiamenti climatici e l’uso non sostenibile delle risorse naturali da parte dell’uomo, pongono il problema dell’acqua in termini sia qualitativi che quantitativi. Inoltre nei mesi estivi alcune regioni si trovano a dover fronteggiare il problema della siccità.
Le risorse idriche naturali stanno cominciando a scarseggiare, sia per via del cambiamento climatico globale sia per il comportamento irresponsabile dell’uomo, infatti i consumi superano la capacità naturale di rinnovo di questa risorsa, alimentata dalle precipitazioni.
Al momento gran parte delle abitazioni prevede un sistema unico per la distribuzione ai vari dispositivi di casa, indirizzando acqua potabile anche ad usi che invece potrebbero usufruire più semplicemente di un’acqua chiarificata e inodore.
Questo comporta un enorme spreco di acqua potabile, basti considerare che il carico di una vecchia lavastoviglie va dai 40 ai 50 litri (quelle di classe A riducono questo valore), una semplice doccia comporta un uso di 50-90 litri e solo lo scarico del wc può arrivare a 3-16 litri.
Dunque il recupero, il trattamento e il riuso dell’acqua piovana (ed eventualmente delle acque reflue) costituisce, quindi, una soluzione per ridurre sia il consumo di acqua potabile, sia la quantità di scarichi in fognatura.
Si potrebbe così limitare l’impiego dell’acqua potabile ad usi come: igiene personale, cucina alimentare e lavastoviglie ed utilizzare invece l’acqua piovana per: lavatrice, pulizie della casa, giardinaggio e scarico del wc. Inoltre l’acqua piovana è particolarmente indicata per questi impieghi, poiché non favorisce la formazione di calcare, quindi non danneggia wc e lavatrice, e favorisce un assorbimento dei minerali per il terreno.
E’ importante, però, considerare che alberi con semi e foglie possono ostruire il sistema di convoglio delle grondaie mentre le radici potrebbero danneggiare il sistema interrato. L’ideale è un terreno compatto che riesca ad evitare eventuali crepe.
COME FUNZIONA/ TIPOLOGIE
In linea generale l’impianto consiste di un serbatoio ad installazione interrata con tubazioni di ingresso dell’acqua e una elettropompa sommersa per il rilancio in pressione delle acque accumulate.
L’acqua meteorica viene, quindi, raccolta dalle grondaie e, tramite un condotto, convogliata all’interno del serbatoio di stoccaggio. Qui c’è un filtro inclinato, che separando l’acqua dai residui convoglia questi ultimi verso lo scarico. Invece l’aspirazione della stessa avviene attraverso un galleggiante posto 15 cm sotto il livello in modo da pescare l’acqua più pura.
In media i serbatoi hanno dimensioni che variano dai 170 ai 240 cm in altezza e da 200 a 280 cm in larghezza, così da poter accumulare dai 3.000 ai 10.000 litri di acqua. Ovviamente è sempre previsto un indicatore di “troppo pieno”. La maggior parte dei sistemi sono dotati di centralina con quadro elettrico che permette di controllare lìimpianto dall’interno dell’abitazione e comandare l’afflusso dell’acqua potabile quando si esaurisce la riserva d’acqua piovana nel serbatoio.
Esistono, però, varie tipologie di impianti per il recupero e il riutilizzo dell’acqua piovana, da poter installare:
1) impianti per il solo uso irriguo, permettono:
irrigazione di aree verdi,
lavaggio di autoveicoli,
pulizia di aree cortilizie.
Componenti: vasca di accumulo, filtro e centralina elettronica o pompa autoadescante con quadro elettrico.
2) impianti per uso irriguo e domestico, permettono:
irrigazione di aree verdi,
lavaggio di autoveicoli,
pulizia di aree cortilizie,
cassette wc.
Componenti: vasca di accumulo, filtro a cestello, centralina elettronica, filtro multistadio.
3) impianti per uso irriguo e domestico, permettono:
irrigazione di aree verdi,
lavaggio di autoveicoli,
pulizia di aree cortilizie,
cassette wc,
lavaggio del bucato.
Componenti: vasca di accumulo, filtro a cestello, centralina elettronica, filtro multistadio e debatterizzatore.
Normalmente un impianto del genere ha bisogno di manutenzione circa una volta all’anno, poiché c’è la necessità di: pulire i filtri, il fondo della cisterna (asportando eventuali sedimenti) e verificare il corretto funzionamento di tutti i componenti.
COSTI
Un sistema di recupero dell’acqua piovana può essere installato sia per abitazioni private che per spazi pubblici, riuscendo a risparmiare fino al 50% del consumo di acqua potabile.
Compresa l’installazione i costi oscillano tra i 2000 e i 6000 euro, in base alla grandezza e tipologia del serbatoio e dell’impianto stesso.
NORMATIVA E DIMENSIONAMENTO
La principale norma riguardante il recupero di acqua piovana è la Norma Tedesca DIN 1989 “Impianti per l’utilizzo dell’acqua piovana” – riferimento per dimensionamento e progettazione di tali impianti.
La norma DIN 1989 è divisa in quattro sezioni:
- Fornisce indicazioni sulla progettazione, installazione e manutenzione dell’impianto. La manutenzione deve essere il più possibile semplice e deve essere appurato che l’acqua potabile non venga in alcun modo a contatto con quella piovana.
- È la sezione dedicata ai filtri, ne fornisce una classificazione con criteri di verifica dell’efficienza.
- Riguarda i serbatoi: materiali di realizzazione, condizioni di installazione, verifiche da soddisfare.
- Riguarda gli accessori per la conduzione ed il monitoraggio dell’impianto.
Per determinare le giuste dimensioni del serbatoio di accumulo, bisogna mettere a confronto la disponibilità di acque in termini di piogge con il consumo in relazione al numero di abitanti.
La resa dell’acqua piovana è data dalla precipitazione media annua (in Italia la media è 990lt/mq annui, di cui 11200 mm/anno al nord e 949mm/anno al sud) e dalla tipologia e dimensione della superficie preposta al raccoglimento. Il fabbisogno annuale di acqua piovana, invece, dipende dal numero di persone e dal tipo di abitazione (ad esempio dal numero di wc, lavatrici e superficie del prato da innaffiare).
Dunque l’afflusso annuo di acqua piovana deve essere superiore al fabbisogno, ma in genere per il calcolo della capacità della vasca di accumulo si ritiene utile considerare il valore minore tra i due.
Pertanto installando un impianto del genere si avrà un risparmio idrico ed economico, si eviterà il sovraccarico della rete fognaria e si aumenterà l’efficienza dei depuratori per minore diluzione dei liquami da trattare, permettendo maggiore efficacia della fase biologica di depurazione.
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